venerdì 21 settembre 2012
ROMA, GIOVANE ITALIA E AZIONE UNIVERSITARIA: LA DISTRUZIONE DELLA TARGA DI PAOLO DI NELLA E' UN GESTO INQUALIFICABILE
REGIONE LAZIO, GIOVANE ITALIA: SODDISFATTI PER LA MOZIONE POLVERINI. CIASCUNO SI ASSUMA LE PROPRIE RESPONSABILITA'
martedì 18 settembre 2012
REGIONE LAZIO, GIOVANE ITALIA: "BENE INVERSIONE DI ROTTA, E' ORA DI RIDARE DIGNITA' ALLA POLITICA"
venerdì 8 giugno 2012
il Parmigiano della Solidarietà
- BARI, via Sparano (sabato tutto il giorno)
- BARLETTA, di fronte al Teatro Curci (domenica 19-22)
- BISCEGLIE, piazza Vittorio Emanuele (sabato 10-12.30, 17-21)
- MOLFETTA, corso Umberto (sabato 18-21)
- TRANI, Piazza della Repubblica (sabato 10-13)
- TRINITAPOLI, Viale Vittorio Veneto (sabato 18-21)
- SAN FERDINANDO, Piazza Umberto (domenica 19-22)
- POLIGNANO, Piazza Vittorio Emanuele (domenica 18-24)
- BITONTO, Via Repubblica e Piazza Padre Pio (sabato 17-21)
- RUVO, Corso Cavour 55 (sabato 19-21)
- TERLIZZI, Piazza Cavour (18.30-21.30)
- TRIGGIANO, vendita porta a porta
- ACQUAVIVA, Piazza Vittorio Emanuele (domenica10-13)
- MASSAFRA, vendita porta a porta
- STATTE, Piazzale stazione sud-est (domenica 9.30-12.30, 17.30-21.30)
- COPERTINO, Piazza Umberto (domenica 9,30-12,30)
- ANDRANO, Piazza Campurra e piazza Libertà (domenica)
venerdì 6 aprile 2012
La riforma del mercato del lavoro è anche una questione culturale, non solo contrattuale o economica
Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 9,3%, con picchi altissimi per i giovani e per le donne, ed è tornato ai livelli del 2004, ovvero prima che si manifestassero alcuni degli effetti positivi prodotti dalla piena attuazione delle nuove forme di flessibilità “in ingresso” introdotte dalla Riforma Biagi. Nel contesto di una crisi internazionale che sembra non terminare mai, di istituzioni comunitarie preoccupate più di far quadrare i conti che di costruire un nuovo sistema sociale per i popoli che aderiscono all’Unione Europa, di un Italia che ha rischiato il default finanziario e che – essendo sovra indebitata - non potrà adottare politiche keynesiane di incremento degli investimenti statali, è sempre più necessario attuare una profonda e sostanziale riforma del mercato del lavoro con lo scopo di ridare nuovo slancio all’occupazione, di valorizzare il merito individuale, di superare le note iniquità e distorsioni, restituendo la dignità a coloro che si impegnano seriamente e vogliono cogliere nuove opportunità per costruirsi un futuro migliore.
Gran parte del popolo italiano è d’accordo sulla necessità di intervenire sulle norme che regolano il mercato del lavoro dipendente, ma sono amplissime le divergenze sul come farlo. Tutto sembra ruotare intorno alla “flessibilità”, ovvero alle differenti modalità di gestione del varie fasi che caratterizzano il mondo del lavoro: ciò che dovrebbe rappresentare una risorsa per il Paese, un opportunità per i lavoratori e le imprese, è divenuto un incubo per molti.
L’introduzione di nuove forme di flessibilità “in ingresso”, senza le adeguate coperture previdenziali, ha permesso alle imprese di “assumere” personale con costi più bassi ma ha generato l’interminabile susseguirsi di stage mal o per nulla retribuiti, tirocini professionalizzanti, collaborazioni occasionali e a progetto che stanno piegando i giovani ad un precariato costante. Un precariato che non è solo lavorativo, ma è anche economico e sociale, per il mancato supporto di quelle istituzioni finanziarie che non erogano finanziamenti e mutui se non a fronte di uno stipendio fisso, per l’assenza di ammortizzatori sociali e per la quasi matematica certezza che, alla fine del ciclo lavorativo, la pensione percepita sarà quella minima.
È in corso un tentativo di “irrigidimento” del sistema di ingresso nel mondo del lavoro. Il Governo vorrebbe superare l’uso distorto dei contratti a “termine” accrescendone le spese di gestione per le imprese con l’aumento dei contributi e con l’introduzione di nuove forme assicurative. A questo si affiancherebbe la promozione, attraverso gli incentivi fiscali, dell'apprendistato quale strada prevalente per l’accesso all’agognato contratto a tempo indeterminato. Il risultato di queste azioni sarà un importante innalzamento dei costi di primo impiego, che, a causa dell’ampio cuneo fiscale e contributivo, peserà in modo importante sulle economie delle piccole e medie imprese e non aiuterà i lavoratori a stare meglio. Quindi, seppure queste misure saranno inserite in un pacchetto strutturato di interventi, rischiano di essere insufficienti e spingeri i datori di lavori a scegliere altre strade: un incentivo reale per le imprese sarebbe la contemporanea riduzione dei carico contributivo, peralmeno cinque anni, qualora i lavoratori siano assunti e stabilizzati con i contratti “tipici”.
Fortunatamente, tra le altre azioni previste, il Governo intenderebbe completare la riforma degli ammortizzatori sociali e degli altri strumenti atti a favorire la ricollocazione di coloro che hanno perso l’occupazione a causa della crisi o del fallimento di una impresa, migliorando così la flessibilità “interna” ad un mondo del lavoro in cui sembra difficilissimo trovare una nuova occasione per un lavoratore “maturo” o per una donna che intendadedicare parte del suo tempo alla famiglia (anche se quest’ultimo fenomeno si potrebbe arginare con l’istituzione della “paternità” obbligatoria).
Infine, come sta avvenendo con cicli periodici di dieci anni, il Governo avrebbe l’intenzione di accrescere la flessibilità “in uscita” e di rimodulare la disciplina dei licenziamenti (che non riguarda solo l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori), considerata quasi un “totem” da molti e troppo rigida dal sistema imprenditoriale e dagli investitori stranieri. Paradossalmente, il timore di “non poter” licenziare diviene uno spauracchio per i datori di lavoro (come sostenuto da importanti sindacalisti) che, per un effetto perverso, scoraggia le assunzioni edalimenta l’uso di quelle forme troppo diffuse di precarietà insana ed un dualismo degenerativo: “ci sono alcuni troppo tutelati e molti altri sono privi di tutele”.
Tutto ciò ha scatenato le proteste dei sindacati - che una volta tanto sembrano d’accordo su un argomento - e l’organizzazione di uno sciopero generale, la minaccia di referendum, un ampio dibattito con i partiti della maggioranza “atipica” che sostiene il Governo. Il cuore della discussione riguarda i casi nei quali il giudice dovrà intervenire per valutare la sussistenza della giusta causa nel licenziamento individuale (discriminatorio, per motivi disciplinari o economici) e quale tipologia di decisione potrà assumere (reintegro o consistente indennizzo economico) qualora riscontri l’assenza di giustificato motivo e renda nulla o inefficace la decisione dell’azienda.
Abbiamo un’unica speranza per non far naufragare nella palude parlamentare una riforma improcrastinabile. I partiti politici stanno mediando per evitare il conflitto sociale, per chiarire i confini delle diverse tipologie di licenziamento e delle decisioni che il giudice potrà adottare, per costruire una soluzione equilibrata e condivisibile da tutte le parti interessate. Spetta a loro il compito di raggiungere rapidamente un nuovo ed equo compromesso che preveda un sistema di protezioni essenziali e garanzie reali per i lavoratori e per la loro dignità, delle nuove e più chiare modalità di gestione dei licenziamenti per motivi disciplinari ed economicicome richiesto dai datori di lavoro per il settore privato e dai cittadini per il settore pubblico, ma anche lacertezza delle regole ed un più rapido sistema di risoluzione delle controversie lavorative - come richiesto dai mercati – in modo da attrarre l’investimento di nuovi capitali, anche da parte di partner internazionali.
In ogni caso, la riforma del mercato del lavoro non potrà limitarsi a disciplinare le varie tipologie contrattuali e a ridurre l’enorme cuneo fiscale e contributivo, ma dovrà essere “complessiva”, producendo, nel lungo periodo, il più importante degli effetti: una nuova visione culturale caratterizzata dal superamento dell’idea del diritto al “posto fisso”, che è ben diverso dal diritto per tutti ad avere un lavoro, e dell’opinione diffusa che è inutile impegnarsi sul proprio lavoro perché questo non produce effetti concreti per il singolo.
Tutto ciò potrà accadere se la riforma riguarderà contemporaneamente i lavoratori dipendenti, gli autonomi ed i professionisti; accrescerà la flessibilità “buona” e le opportunità individuali di mobilità sociale; sosterrà gliinvestimenti dei piccoli imprenditori che producono nuovo lavoro; valorizzerà l’impegno del singolo con il consolidamento della detassazione dei premi e degli straordinari, il rafforzamento di meccanismi premiali da determinare nell’ambito della contrattazione aziendale (con i paletti “minimi” fissati dalla contrattazione collettiva nazionale) e la partecipazione agli utili dell’impresa. Ed, in questo contesto, nessuno - soprattutto gliassenteisti e gli “sfaticati” nel pubblico impiego - dovrà essere più considerato irremovibile e per tutti – compresi gli amministratori ed i dirigenti - dovrà essere ripristinata l’idea di piena responsabilità individuale, implosa sotto i colpi di distorte politiche sindacali e del tentativo di “socializzare” le decisioni.
Questo è il migliore percorso, forse l’unico, per favorire la competitività dell’Italia e l’aumento della produttività, per attrarre nuovi investimenti da oltre confine, per arginare il crescente fenomeno didelocalizzazione di attività economiche verso l’Est Europa ed i Paesi emergenti.
Gian Luca Bianchi
Coordinatore di Generazione Protagonista
mercoledì 21 marzo 2012
Presentazione del volume: Chiamati a servire il bene comune. Vocazione Cura e impegno civile
Il presente volume, pertanto, costituisce una testimonianza viva di cura e di impegno civile offerta da giovani consiglieri pro tempore a tutti coloro che, a qualsiasi livello, vengono chiamati a servire con responsabilità, passione e competenza il bene comune. Gli autori dei contributi presenti nel libro hanno rinunciato ai propri diritti in favore dell'AISM (Associazione ItalianaSclerosi Multipla) - Sezione provinciale di Roma. Il 10% di ogni copia venduta, pertanto, sarà devoluto in beneficenza.
Per infoDamiano Cori
martedì 14 febbraio 2012
ROMA 2020 / FORUM GIOVANI, “L’ITALIA MERITA DI TORNARE AD OSPITARE GRANDI EVENTI SPORTIVI”
mercoledì 11 gennaio 2012
Incontro con il Segretario Nazione Alfano – Roma 12 Gennaio 2012
Il Coordinamento Generazione Protagonista
venerdì 15 aprile 2011
Incontro "Le rivolte nel Nord Africa, l'immigrazione e l'Unione Europea" - RM 18 Aprile
Nell'ambito del "Ciclo IdeAzione" , il prossimo lunedì 18 aprile 2011, ore 19, presso la sede di Piazzale Konrad Adenauer 1 (Eur, vicino Palombini), il Coordinamento "Generazione Protagonista" organizzerà l'incontro
Le rivolte nel Nord Africa, l'immigrazione e l'Unione Europea
L'Italia tra incudine e martello
un momento di dialogo con Gabriele Natalizia (GeoPolitica.info) per approfondire alcune delle questioni che stanno infiammando il dibattito politico nel Paese ed i rapporti con gli altri Stati europei.
Apre Gian Luca Bianchi. Modera Matteo Guidoni
venerdì 4 marzo 2011
Il prossimo mercoledì 9 marzo 2011, alle ore 18.30, presso Piazzale Konrad Adenauer 1 (EUR - vicino Palombini), si terrà l’incontro
La Roma di ieri e di oggi vista da Destra
Un confronto sul futuro della città
al quale parteciperanno
Gian Luca Bianchi – Coordinatore Generazione Protagonista
Marco Scotto Lavina – Consigliere PdL alla Provincia di Roma
Adalberto Baldoni – Saggista, Ex-CapoGruppo AN al Comune di Roma
Luca Gramazio – CapoGruppo PdL al Comune di Roma
Modera Matteo Guidoni
Per informazioni
info@generazionex.org
www.generazionex.org
www.facebook.com/generazio
In ricordo di chi ha deciso di non aver paura, ciao Paolo
Sergio Ramelli
La tarantella del centro destra
"Riforma Gelmini"
...è on linea il nuovo blog sull'università, dove troverete a giorni tutto il materiale utile contro le campagne diffamatorie e demagogiche della sinistra.