Con la speranza che su questo blog, possa ritrovarsi una generazione che sappia immaginare il futuro. Protagonisti fino in fondo. Luciano Cavaliere

venerdì 21 settembre 2012

ROMA, GIOVANE ITALIA E AZIONE UNIVERSITARIA: LA DISTRUZIONE DELLA TARGA DI PAOLO DI NELLA E' UN GESTO INQUALIFICABILE


"Quello che è successo la scorsa notte è vergognoso e offensivo non solo nei confronti di Paolo e della sua famiglia ma anche e soprattutto nei confronti della nostra città e più in generale del nostro Paese, fin quando esisterà ancora chi, senza rispetto per niente e per nessuno, compirà questi gesti vili non potremo aspettarci una vera giustizia né tanto meno una memoria condivisa" è il duro commento di Matteo Guidoni dirigente regionale della Giovane Italia Lazio in riferimento all'atto vandalico con il quale è stata distrutta a martellate la targa in memoria di Paolo Di Nella, giovane del Fronte della Gioventù ucciso dall'odio politico nel 1983

"Ci teniamo a far sapere ai colpevoli - continua Guidoni - che potranno distruggere tutte le targhe che vogliono ma non riusciranno a toglierci nè il ricordo nè l'insegnamento di Paolo. Continueremo, con sempre maggiore orgoglio, a portare avanti le nostre battagli e le nostre sfide non curanti dei vigliacchi che pensano di distruggere le nostre idee, la passione e il coraggio di un'intera comunità come fanno con una targa di marmo. 

"Spessissimo ormai ci troviamo di fronte ad atti di questo genere nei luoghi più svariati - fa eco Diana Fabrizi dirigente provinciale di Azione Universitaria Roma - in alcuni atenei gli atti di intolleranza politica sono all'ordine del giorno. Sono passati quasi trent'anni dall'omicidio di Paolo e invece di riuscire a creare un percorso di unità nazionale che si basi sulla storia del nostro Paese e che metta da parte la faziosità e l'ideologia, siamo ancora costretti a commentare gesti vergognosi come quello appena avvenuto".
"Speriamo vivamente - conclude la nota - che i vandali siano individuati e che la condanna del gesto sia unanime da parte di tutte le forze politiche".

REGIONE LAZIO, GIOVANE ITALIA: SODDISFATTI PER LA MOZIONE POLVERINI. CIASCUNO SI ASSUMA LE PROPRIE RESPONSABILITA'


"Quello che sta accadendo in questi giorni alla Regione Lazio ha del vergognoso. Siamo stanchi di dover ogni volta riconquistare la credibilità che abbiamo acquisito con il duro lavoro per colpa di qualche mela marcia che usa la politica per i propri scopi personali" lo dichiara Stefano Cardillo dirigente della Giovane Italia per la Provincia di Latina. 
"Questo modo di fare ormai così diffuso - continua il dirigente provinciale - non fa altro che alimentare l'antipolitica ed è doveroso per noi combatterlo con ogni mezzo, per restituire alla politica l'immagine di pulizia, impegno serio, onestà". 

"Il messaggio che deve passare - dichiara Diletta Alessandrelli dirigente della Giovane Italia per la provincia di Viterbo - non deve solo riguardare la questione del furto di soldi pubblici per quanto essa sia senza dubbio la parte più vergognosa di tutta questa vicenda. Quello che dobbiamo combattere è quest'atteggiamento tutto italiano del distinguere chi sbaglia poco da chi sbaglia molto. Chi ha sbagliato nel piccolo ha comunque sbagliato e lascia pensare che se avesse avuto l'occasione di sbagliare nel grande probabilmente l'avrebbe fatto. Ed è per questo che non possiamo commettere errori di valutazione, chi commette azioni di questo genere deve essere punito senza mezzi termini per il bene della politica e del Paese".

martedì 18 settembre 2012

REGIONE LAZIO, GIOVANE ITALIA: "BENE INVERSIONE DI ROTTA, E' ORA DI RIDARE DIGNITA' ALLA POLITICA"

"Siamo stanchi di dover giustificare agli occhi dei nostri elettori e militanti le nefandezze di una classe dirigente che ormai, diciamolo chiaramente, non ci rappresenta più. E' ora di invertire questa rotta e di dare spazio a chi ha idee e propositi rivolti al bene del Paese" è il duro attacco di Matteo Guidoni dirigente regionale della Giovane Italia Lazio a seguito dello scandalo che ha travolto il capogruppo del pdl dell'assise regionale laziale Franco Fiorito.

"La Giovane Italia Lazio - continua la nota - plaude agli interventi che il Presidente Polverini ha proposto ieri per dare un taglio nel vero senso della parola agli sprechi e limitare il più possibile il rischio che nel futuro qualcun altro possa approfittare dei soldi pubblici così come è stato fatto negli ultimi anni".

"In questo tipo di battaglie, che sono la base per contrastare quel sentimento di anti politica che si sta diffondendo sempre di più, la Giovane Italia è e sarà sempre in prima fila. Non possiamo non apprezzare gli interventi di Giorgia Meloni con le sue dichiarazioni decise e nette e brava anche Chiara Colosimo che ha rappresentato il nostro pensiero direttamente nell'aula consiliare. Attenzione però - conclude Guidoni - a fare in modo che questo sia un punto di partenza, non possiamo prendere provvedimenti solo e soltanto quando scoppiano gli scandali, questo tipo di atteggiamenti vanno contrastati sul nascere con controlli sempre più fiscali e senza permettere che qualcuno faccia il bello e cattivo tempo a spese dei cittadini".

venerdì 8 giugno 2012

il Parmigiano della Solidarietà

A sostegno delle zone terremotate si sta tenendo in molte città della Puglia la vendita solidale del Parmigiano ecco dove e quando trovare i gazebo: 



  • BARI, via Sparano (sabato tutto il giorno) 
  • BARLETTA, di fronte al Teatro Curci (domenica 19-22) 
  • BISCEGLIE, piazza Vittorio Emanuele (sabato 10-12.30, 17-21) 
  • MOLFETTA, corso Umberto (sabato 18-21) 
  • TRANI, Piazza della Repubblica (sabato 10-13) 
  • TRINITAPOLI, Viale Vittorio Veneto (sabato 18-21) 
  • SAN FERDINANDO, Piazza Umberto (domenica 19-22) 
  • POLIGNANO, Piazza Vittorio Emanuele (domenica 18-24) 
  • BITONTO, Via Repubblica e Piazza Padre Pio (sabato 17-21) 
  • RUVO, Corso Cavour 55 (sabato 19-21) 
  • TERLIZZI, Piazza Cavour (18.30-21.30) 
  • TRIGGIANO, vendita porta a porta 
  • ACQUAVIVA, Piazza Vittorio Emanuele (domenica10-13) 
  • MASSAFRA, vendita porta a porta 
  • STATTE, Piazzale stazione sud-est (domenica 9.30-12.30, 17.30-21.30) 
  • COPERTINO, Piazza Umberto (domenica 9,30-12,30) 
  • ANDRANO, Piazza Campurra e piazza Libertà (domenica)

venerdì 6 aprile 2012

La riforma del mercato del lavoro è anche una questione culturale, non solo contrattuale o economica

Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 9,3%, con picchi altissimi per i giovani e per le donne, ed è tornato ai livelli del 2004, ovvero prima che si manifestassero alcuni degli effetti positivi prodotti dalla piena attuazione delle nuove forme di flessibilità “in ingresso” introdotte dalla Riforma Biagi. Nel contesto di una crisi internazionale che sembra non terminare mai, di istituzioni comunitarie preoccupate più di far quadrare i conti che di costruire un nuovo sistema sociale per i popoli che aderiscono all’Unione Europa, di un Italia che ha rischiato il default finanziario e che – essendo sovra indebitata - non potrà adottare politiche keynesiane di incremento degli investimenti statali, è sempre più necessario attuare una profonda e sostanziale riforma del mercato del lavoro con lo scopo di ridare nuovo slancio all’occupazione, di valorizzare il merito individuale, di superare le note iniquità e distorsioni, restituendo la dignità a coloro che si impegnano seriamente e vogliono cogliere nuove opportunità per costruirsi un futuro migliore.

Gran parte del popolo italiano è d’accordo sulla necessità di intervenire sulle norme che regolano il mercato del lavoro dipendente, ma sono amplissime le divergenze sul come farlo. Tutto sembra ruotare intorno alla “flessibilità”, ovvero alle differenti modalità di gestione del varie fasi che caratterizzano il mondo del lavoro: ciò che dovrebbe rappresentare una risorsa per il Paese, un opportunità per i lavoratori e le imprese, è divenuto un incubo per molti.

L’introduzione di nuove forme di flessibilità “in ingresso”, senza le adeguate coperture previdenziali, ha permesso alle imprese di “assumere” personale con costi più bassi ma ha generato l’interminabile susseguirsi di stage mal o per nulla retribuiti, tirocini professionalizzanti, collaborazioni occasionali e a progetto che stanno piegando i giovani ad un precariato costante. Un precariato che non è solo lavorativo, ma è anche economico e sociale, per il mancato supporto di quelle istituzioni finanziarie che non erogano finanziamenti e mutui se non a fronte di uno stipendio fisso, per l’assenza di ammortizzatori sociali e per la quasi matematica certezza che, alla fine del ciclo lavorativo, la pensione percepita sarà quella minima.

È in corso un tentativo di “irrigidimento” del sistema di ingresso nel mondo del lavoro. Il Governo vorrebbe superare l’uso distorto dei contratti a “termine” accrescendone le spese di gestione per le imprese con l’aumento dei contributi e con l’introduzione di nuove forme assicurative. A questo si affiancherebbe la promozione, attraverso gli incentivi fiscali, dell'apprendistato quale strada prevalente per l’accesso all’agognato contratto a tempo indeterminato. Il risultato di queste azioni sarà un importante innalzamento dei costi di primo impiego, che, a causa dell’ampio cuneo fiscale e contributivo, peserà in modo importante sulle economie delle piccole e medie imprese e non aiuterà i lavoratori a stare meglio. Quindi, seppure queste misure saranno inserite in un pacchetto strutturato di interventi, rischiano di essere insufficienti e spingeri i datori di lavori a scegliere altre strade: un incentivo reale per le imprese sarebbe la contemporanea riduzione dei carico contributivo, peralmeno cinque anni, qualora i lavoratori siano assunti e stabilizzati con i contratti “tipici”.


Fortunatamente, tra le altre azioni previste, il Governo intenderebbe completare la riforma degli ammortizzatori sociali e degli altri strumenti atti a favorire la ricollocazione di coloro che hanno perso l’occupazione a causa della crisi o del fallimento di una impresa, migliorando così la flessibilità “interna” ad un mondo del lavoro in cui sembra difficilissimo trovare una nuova occasione per un lavoratore “maturo” o per una donna che intendadedicare parte del suo tempo alla famiglia (anche se quest’ultimo fenomeno si potrebbe arginare con l’istituzione della “paternità” obbligatoria).

Infine, come sta avvenendo con cicli periodici di dieci anni, il Governo avrebbe l’intenzione di accrescere la flessibilità “in uscita” e di rimodulare la disciplina dei licenziamenti (che non riguarda solo l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori), considerata quasi un “totem” da molti e troppo rigida dal sistema imprenditoriale e dagli investitori stranieri. Paradossalmente, il timore di “non poter” licenziare diviene uno spauracchio per i datori di lavoro (come sostenuto da importanti sindacalisti) che, per un effetto perverso, scoraggia le assunzioni edalimenta l’uso di quelle forme troppo diffuse di precarietà insana ed un dualismo degenerativo: “ci sono alcuni troppo tutelati e molti altri sono privi di tutele”.

Tutto ciò ha scatenato le proteste dei sindacati - che una volta tanto sembrano d’accordo su un argomento - e l’organizzazione di uno sciopero generale, la minaccia di referendum, un ampio dibattito con i partiti della maggioranza “atipica” che sostiene il Governo. Il cuore della discussione riguarda i casi nei quali il giudice dovrà intervenire per valutare la sussistenza della giusta causa nel licenziamento individuale (discriminatorio, per motivi disciplinari o economici) e quale tipologia di decisione potrà assumere (reintegro o consistente indennizzo economico) qualora riscontri l’assenza di giustificato motivo e renda nulla o inefficace la decisione dell’azienda.

Abbiamo un’unica speranza per non far naufragare nella palude parlamentare una riforma improcrastinabile. I partiti politici stanno mediando per evitare il conflitto sociale, per chiarire i confini delle diverse tipologie di licenziamento e delle decisioni che il giudice potrà adottare, per costruire una soluzione equilibrata e condivisibile da tutte le parti interessate. Spetta a loro il compito di raggiungere rapidamente un nuovo ed equo compromesso che preveda un sistema di protezioni essenziali e garanzie reali per i lavoratori e per la loro dignità, delle nuove e più chiare modalità di gestione dei licenziamenti per motivi disciplinari ed economicicome richiesto dai datori di lavoro per il settore privato e dai cittadini per il settore pubblico, ma anche lacertezza delle regole ed un più rapido sistema di risoluzione delle controversie lavorative - come richiesto dai mercati – in modo da attrarre l’investimento di nuovi capitali, anche da parte di partner internazionali.

In ogni caso, la riforma del mercato del lavoro non potrà limitarsi a disciplinare le varie tipologie contrattuali e a ridurre l’enorme cuneo fiscale e contributivo, ma dovrà essere “complessiva”, producendo, nel lungo periodo, il più importante degli effetti: una nuova visione culturale caratterizzata dal superamento dell’idea del diritto al “posto fisso”, che è ben diverso dal diritto per tutti ad avere un lavoro, e dell’opinione diffusa che è inutile impegnarsi sul proprio lavoro perché questo non produce effetti concreti per il singolo.

Tutto ciò potrà accadere se la riforma riguarderà contemporaneamente i lavoratori dipendenti, gli autonomi ed i professionisti; accrescerà la flessibilità “buona” e le opportunità individuali di mobilità sociale; sosterrà gliinvestimenti dei piccoli imprenditori che producono nuovo lavoro; valorizzerà l’impegno del singolo con il consolidamento della detassazione dei premi e degli straordinari, il rafforzamento di meccanismi premiali da determinare nell’ambito della contrattazione aziendale (con i paletti “minimi” fissati dalla contrattazione collettiva nazionale) e la partecipazione agli utili dell’impresa. Ed, in questo contesto, nessuno - soprattutto gliassenteisti e gli “sfaticati” nel pubblico impiego - dovrà essere più considerato irremovibile e per tutti – compresi gli amministratori ed i dirigenti - dovrà essere ripristinata l’idea di piena responsabilità individuale, implosa sotto i colpi di distorte politiche sindacali e del tentativo di “socializzare” le decisioni.

Questo è il migliore percorso, forse l’unico, per favorire la competitività dell’Italia e l’aumento della produttività, per attrarre nuovi investimenti da oltre confine, per arginare il crescente fenomeno didelocalizzazione di attività economiche verso l’Est Europa ed i Paesi emergenti.


Gian Luca Bianchi

Coordinatore di Generazione Protagonista

mercoledì 21 marzo 2012

Presentazione del volume: Chiamati a servire il bene comune. Vocazione Cura e impegno civile

L’evento avrà luogo martedì 27 marzo alle ore 17.30 presso “Il Salone Arte e Cultura – Speciale Incontri” (Sala A) della Fiera Nazionale di Grottaferrata. Questa pubblicazione non mira semplicemente a rendere disponibili – soprattutto per quelli che non hanno potuto partecipare al ciclo di seminari di formazione politica tenutisi presso il Comune di Grottaferrata tra il 2010 ed il 2011 – alcuni dei contenuti e dei risultati più significativi del percorso di riflessione realizzato intorno al poliedrico tema concernente la formazione al bene comune, bensì ha la pretesa di configurarsi come la strutturazione sistemica di un vero e proprio progetto formativo, in piccolo già messo in atto da circa quattro anni dal Consiglio Comunale dei Giovani di Grottaferrata, che ha trovato però la sua giusta dimensione teoretica grazie agli importanti contributi offerti da illustri esperti nel settore.


Il presente volume, pertanto, costituisce una testimonianza viva di cura e di impegno civile offerta da giovani consiglieri pro tempore a tutti coloro che, a qualsiasi livello, vengono chiamati a servire con responsabilità, passione e competenza il bene comune. Gli autori dei contributi presenti nel libro hanno rinunciato ai propri diritti in favore dell'AISM (Associazione ItalianaSclerosi Multipla) - Sezione provinciale di Roma. Il 10% di ogni copia venduta, pertanto, sarà devoluto in beneficenza.



Per infoDamiano Cori

Mobile: 3408925304

martedì 14 febbraio 2012

ROMA 2020 / FORUM GIOVANI, “L’ITALIA MERITA DI TORNARE AD OSPITARE GRANDI EVENTI SPORTIVI”

“Ci abbiamo sperato anche noi e non comprendiamo sino in fondo la scelta assunta dal Governo. L’Italia merita di tornare ad ospitare grandi eventi sportivi, anche per rilanciare la propria immagine internazionale”. È quanto affermano Andrea Roberti e Gianluca Melillo, Consiglieri del Forum Nazionale dei Giovani, che hanno seguito con particolare attenzione la vicenda della candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2020.

“La priorità resta certamente quella di portare avanti la grande operazione di risanamento delle finanze pubbliche e di riforma dello Stato – aggiungono – cosa a cui stiamo assistendo in questi ultimi mesi, ma ci auguriamo che presto si intensifichi l’impegno per il rilancio dell’immagine del Paese. Il Presidente Napolitano e l'Unione Europea hanno chiesto all’Italia di rilanciare gli investimenti e, sicuramente, le Olimpiadi a Roma avrebbero offerto molte opportunità, in particolare l’occasione per moltissimi giovani di dimostrare il proprio valore. Si deve investire su una generazione, che ci auguriamo possa finalmente essere la protagonista del prossimo futuro e dei prossimi grandi eventi sportivi”.

Per info
Andrea Roberti 393.95.36.198
Membro del Consiglio Direttivo del Forum Nazionale dei Giovani
Delegato a Sport, salute e rapporti con l'area di Governo

mercoledì 11 gennaio 2012

Incontro con il Segretario Nazione Alfano – Roma 12 Gennaio 2012

Domani Giovedì 12 Gennaio, alle ore 18, presso il Circolo romano del PdL di Via Etruria 71 si terrà un incontro con il Segretario Nazionale Angelino Alfano, Maurizio Gasparri, Altero Matteoli, Domenico Nania, Domenico Gramazio. Modera Luca Gramazio Ti aspettiamo!

Il Coordinamento Generazione Protagonista





venerdì 15 aprile 2011

Incontro "Le rivolte nel Nord Africa, l'immigrazione e l'Unione Europea" - RM 18 Aprile


Nell'ambito del "Ciclo IdeAzione" , il prossimo lunedì 18 aprile 2011, ore 19, presso la sede di Piazzale Konrad Adenauer 1 (Eur, vicino Palombini), il Coordinamento "Generazione Protagonista" organizzerà l'incontro

Le rivolte nel Nord Africa, l'immigrazione e l'Unione Europea

L'Italia tra incudine e martello

un momento di dialogo con Gabriele Natalizia (GeoPolitica.info) per approfondire alcune delle questioni che stanno infiammando il dibattito politico nel Paese ed i rapporti con gli altri Stati europei.

Apre Gian Luca Bianchi. Modera Matteo Guidoni


venerdì 4 marzo 2011


Il prossimo mercoledì 9 marzo 2011, alle ore 18.30, presso Piazzale Konrad Adenauer 1 (EUR - vicino Palombini), si terrà l’incontro

La Roma di ieri e di oggi vista da Destra
Un confronto sul futuro della città

al quale parteciperanno

Gian Luca Bianchi – Coordinatore Generazione Protagonista
Marco Scotto Lavina – Consigliere PdL alla Provincia di Roma
Adalberto Baldoni – Saggista, Ex-CapoGruppo AN al Comune di Roma
Luca Gramazio – CapoGruppo PdL al Comune di Roma

Modera Matteo Guidoni

Per informazioni
info@generazionex.org
www.generazionex.org
www.facebook.com/generazione.protagonista


In ricordo di chi ha deciso di non aver paura, ciao Paolo

In ricordo di chi ha deciso di non aver paura, ciao Paolo
a 17 anni dal suo sacrificio la giovane Italia non ha dimenticato

Sergio Ramelli

Sergio Ramelli
un nodo al cuore per tutta quella gioventu' che in quegli anni scelse la cosa più difficile, la Patria. ciao Sergio.

La tarantella del centro destra

9 - 13 settembre ATREJU 2009

Atreju 2009

Speciale Elezioni Sapienza


clicca sulla foto e accederai al nuovo blog

...è on linea il nuovo blog sull'università, dove troverete a giorni tutto il materiale utile contro le campagne diffamatorie e demagogiche della sinistra.


Firma la petizione... "dateci Battisti, lo mettiamo dentro e buttiamo la chiave"

Generazione Protagonista ...riprendiamoci il futuro!

Questo è il video fatto da Alessandra Pontecorvo e da Elena Gorgoni che racchiude alcuni momenti importanti del nostro fare politica. Goliardi e ribelli, per la Patria!

"La Generazione Futura"

Abbiamo deciso di dedicare periodicamente uno spazio ad un personaggio reale o fantasioso, dei giorni nostri o di secoli passati, importante per il percorso culturale della giovane destra.

Non si gioca con i Diritti Umani

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